Preso atto di quanto previsto dall'allegato V.2 del D. Lgs. 36/2023, si richiede quali adempimenti siano posti a carico della stazione appaltante, ove, per ragioni organizzative, non riesca a designare i propri membri del citato Collegio in tempo utile, atteso che, l'art. 2 comma 1 dell'allegato V.2 del predetto decreto legislativo si limita a prevedere che la parte non inadempiente può rivolgersi al Presidente del Tribunale (senza fornire ulteriori specificazioni).

In relazione al quesito posto, si rileva che – in base al citato articolo 2, co. 1 dell’allegato V.2 al Codice, “il Collegio consultivo tecnico deve essere costituito a iniziativa della stazione appaltante prima dell'avvio dell'esecuzione o comunque non oltre dieci giorni da tale data. L’inottemperanza ovvero il ritardo nella costituzione del CCT, nel caso di affidamenti superiori alla soglia di rilevanza europea, è valutabile sia ai fini della responsabilità dirigenziale ed erariale, sia, nei rapporti tra la stazione appaltante e l’operatore economico, sotto il profilo della buona fede contrattuale (…)”. Pertanto, vi è la espressa previsione di un termine entro cui la stazione appaltante dovrà procedere alla costituzione del cct (nella specie: prima dell’avvio della esecuzione o comunque non oltre dieci giorni da tale data). In caso in cui la s.a. non vi ottemperi o vi ritardi – ciò, quindi, anche nel caso di impedimento derivante da ragioni organizzative della medesima s.a. – per i soli casi di affidamenti superiori alla soglia europea ex art. 14 del d.lgs. 36/2023, tale condotta è valutabile “sia ai fini della responsabilità dirigenziale ed erariale, sia, nei rapporti tra la stazione appaltante e l’operatore economico, sotto il profilo della buona fede contrattuale”.